FARINA INTEGRALE: E’ questa la farina originaria, quella che si utilizzava anticamente prima che si scoprisse l’estrema raffinazione. La farina integrale contiene tutte le parti del chicco, in particolare la migliore è quella macinata a pietra perché non subisce surriscaldamento che potrebbe ridurne i principi nutritivi. La farina integrale contiene tutte le parti del chicco anche il prezioso germe e la la crusca.
FARINA 2: questa è conosciuta anche come farina semi-integrale. Mantiene buone caratteristiche nutrizionali se è ottenuta con la macinazione a pietra ed è più facile da lievitare rispetto alla farina integrale. E’ un buon compromesso per i bambini e per chi non vuole passare direttamente all’integrale.
FARINA 1: meno raffinata della 0, possiede una percentuale maggiore di crusca. Le farine tipo 1 e 2 hanno un grado di abburattamento rispettivamente dell’80% e dell’85%.
FARINA 0: farina un po’ meno raffinata della 00. La farina tipo 0 ha subito un abburattamento del 72% e contiene dunque una quantità di prodotto proveniente dal chicco abbastanza ridotta.
FARINA 00: La farina tipo 00 ha subito un abburattamento del 50%!!!
Metà del chicco perso! Rappresenta la farina più raffinata, del chicco di grano si eliminano tutte le parti migliori a livello nutrizionale: germe (ricco di vitamine, sali minerali e aminoacidi) e crusca (ricca di fibre).
Risultato? Rimane l’amido, ovvero carboidrati semplici ricchi di zuccheri, e il glutine. In sostanza mangiamo qualcosa che può favorire un rialzo rapido della glicemia e povero di sostanze protettive.
Con queste farine “artefatte” tutto viene soffice, bianco, gradevole alla vista e al palato. Ma è davvero quello che ci serve? È meglio guardare di più alla sostanza o l’apparenza?
Abburattamento è la percentuale di farina che rimane da 100 parti di grano intero, eliminando parte di crusca e cruschello. Abburattare significa setacciare ed è un termine che viene utilizzato durante la macinazione dei cereali. La farina integrale, che contiene tutte le parti del chicco macinato, crusca compresa, non è abburattata.
Secondo quanto dispone la legge italiana queste definizioni indicano i vari gradi di raffinazione della farina di grano tenero ovvero quanto in percentuale rispetto al chicco di grano di partenza rimarrà nel prodotto finito.
Infine ricordate che è anche importante variare, a seconda di quello che si vuole preparare, utilizzando farine integrali di origini diverse: grano saraceno, grano duro, orzo, farro, avena, miglio, ecc.