Le raccomandazioni dell’OMS sono di allattare esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita, edovrebbe poi continuare oltre l’anno di età, meglio se fino ai due anni o più, secondo il desiderio della mamma e del bambino.
Questo perchéil latte materno:
L’allattamento al seno comporta anche benefici per la salute della mamma. Nelle donne che allattano al seno oltre i 6 mesi, risulta minore il rischio di sviluppare tumori (al seno e alle ovaie) e osteoporosi. Inoltre l’allattamento al seno ritarda, salvo rare eccezioni, la ricomparsa del ciclo ovulatorio,e questo permette di allungare naturalmente l’intervallo tra una gravidanza el’altra.
A CHE ETÀ SI INIZIA LO SVEZZAMENTO?OLTRE QUALE PERIODO L’ALLATTAMENTO AL SENO DIVENTA UN VIZIO?
Lo svezzamento, per i bimbi che hanno la fortuna di essere allattati al seno, dovrebbe incominciare a sei mesi di età perché da quel periodo il latte materno necessita di essere integrato con alimenti solidi. Anche quando il bambino è in grado di mangiare cibi solidi, il latte materno è la fonte primaria di nutrimento per il primo anno di vita e successivamente rimane un supplemento, che continua ad essere ricchissimo di anticorpi e sostanze bioattive, durante il secondo anno. Il sistema immunitario del bambino impiega alcuni anni a maturare completamente, in questa fase il latte materno può continuare a completare e sostenere il sistema immunitario. Ad esempio i bambini allattati al seno che vanno al nido si ammalano di meno rispetto agli altri bimbi, in particolare risultano altamente protetti nei confronti delle gastroenteriti.
Non è vero che, allattando oltre i 12 mesi, si ‘vizia’ il bambino o si ritarda la sua indipendenza, anzi attraverso l’allattamento e il contatto con la madre il bambinopuò sentire che le sue esigenze vengono soddisfatte.
Per i bambini che non possono essere allattati al seno, lo svezzamento può essere iniziato prima, già attorno al 4-5^ mese di vita.Purtroppo la composizione del latte artificiale non garantisce tutti i benefici del latte materno, risulta quindi più vantaggioso rendere l’alimentazione del bambino più varia introducendo anche altri cibi solidi, con particolare attenzione alla qualità e salubrità degli alimenti.
NEL CASO DELL’ALLATTAMENTO AL SENO, BISOGNA OSSERVARE ORARI PRECISI O IL BAMBINO VA ATTACCATO A RICHIESTA?
Secondo le raccomandazioni delle più recenti linee guida è bene allattare il bambino “a richiesta”, senza seguire orari rigidi.
COME AFFRONTARE IL RIFIUTO DEL BAMBINO DAVANTI A CIBI NUOVI, SOPRATTUTTO VERSO L’ODIATA VERDURA?
Esistono alcuni fattori genetici che causano differenze nella percezione del gusto, ma gran parte delle nostre preferenze di gusto iniziano a formarsi nella pancia della mamma e nei primi anni di vita. Nei neonati, il gusto è il senso più sviluppato e in genere il primo gradimento è per il gusto dolce. Già il latte materno contiene numerosi aromi in base agli alimenti che la madre assume nella dieta e questo può influenzare le successive preferenze dei neonati.(Alcuni ricercatori americani, ad esempio, hanno mostrato che i neonati, le cui madri avevano consumato succo di carota durante la gravidanza e lo svezzamento, preferiscono durante l’infanzia dei cereali al sapore di carota rispetto ad un altro gruppo in cui le madri non hanno consumato succo di carota. Inoltre è stato dimostrato che adolescenti e adulti che sono stati allattati con latte artificiale nell’infanzia, preferiscono campioni di ketchup aromatizzati alla vanillina (che è un aroma artificiale!). Al contrario, chi è stato allattato con latte materno, preferisce campioni non aromatizzati. Questo perché il latte artificiale viene solitamente insaporito con vanillina. )
All’età in cui i bambini iniziano a camminare e diventano più indipendenti , spesso iniziano a rifiutare i nuovi alimenti e i nuovi sapori. Questo fenomeno si chiama NEOFOBIA, dall’origine dei tempi serviva ai bambini per proteggersi dall’ingestione di prodotti nocivi o tossici. Dal punto di vista evolutivo la preferenza per la dolcezza può essere spiegato dal fatto che il sapore dolce indica una fonte di energia non nociva e sicura da mangiare. Invece il sapore amaro per un bimbo può voler dire: “in guardia da alimenti tossici!”. Il sapore acido può mettere in guardia da cibi avariati.
Quindi, ricordate, è normale che:
I bimbi hanno ragione!!! Non accetterannoo assaggeranno mai un cibo finché non sono certi che sarà sicuro…
e l’unico modo di far capire che è sicuro è quello di far vedere che lo mangiamo in modo regolare: l’accettazione di un nuovo sapore, nei bambini fino ai 5 anni, si verifica (giustamente!) dopo una esposizione che VA DA CINQUE A DIECI VOLTE!!! Questo significa che occorre riproporre ad intervalli di qualche giorno lo stesso alimento, in maniera serena e in situazioni positive e di allegria, magari cucinato anche in modi diversi. Fondamentale è anche coinvolgere il bambino nella preparazione dei cibi, cucinando quando possibile insieme. Non rimproverare o punire, che è solo traumatizzante, ma proporre e dare un positivo esempio aiuta il bimbo ad apprezzare più sapori. E se il modello proposto dalla famiglia e dagli amici crea delle impressioni positive, i bambini possono copiarlo. Mangiare in modo variato aiuta ad approcciarsi ai nuovi sapori e ad evitare carenze nutrizionali.
IL RIFIUTO DEL BAMBINO VERSO L’ALIMENTO PUÒ NASCONDERE UN’INTOLLERANZA?
Allergie ed intolleranze si possono manifestare con una grande variabilità dei sintomi, ma raramente il rifiuto verso certi cibi nasconde questa motivazione. Sta nella sensibilità dei genitori, nella capacità di osservare degli adulti che si occupano del bambino, capire se certi comportamenti possono essere messi in relazione con sintomi di vero e proprio malessere fisico. Se sviluppate dei sospetti parlatene con il pediatra che saprà indagare nel modo giusto queste correlazioni.
DOLCI E MERENDINE: È SEMPRE VERO CHE È MEGLIO IL DOLCE FATTO IN CASA?
La cosa importante non è fatto in casa o comprato confezionato, la cosa che conta è: come è fatto, cosa c’è dentro? Certamente per gli alimenti che prepariamo da soli vi è più certezza, possiamo avere tutti gli ingredienti sotto controllo,ma anche quando dobbiamo acquistare prodotti già confezionati, sia artigianali che industriali, l’importante è informarsi sulla qualità degli ingredienti utilizzati. In genere purtroppo l’industria dolciaria, per poter offrire i prodotti appetibili ad un prezzo concorrenziale, privilegia l’utilizzo di molti grassi scadenti (saturi e/o raffinati) e quantità abbondanti di zuccheri e farine raffinate, e numerosi additivi. Quindi occhio all’etichetta: leggete sempre l’elenco degli ingredienti e la tabella nutrizionale.
BAMBINI E VACANZE: COSA BISOGNA TENERE PRESENTE A LIVELLO ALIMENTARE QUANDO SI VIAGGIA CON UN BAMBINO?
Fondamentale è l’idratazione; quando si viaggia col caldo il rischio di disidratarsi per un bambino è molto più alto che nell’adulto:
Offrire spesso acquaanche se il bambinonon sembraavere sete: la sensazione di sete si manifesta proprio quando la disidratazione è giàin atto!Quindi non dimentichiamoci di dare frequentemente acqua ai bambini, anche quelli molto piccoli che non sono ancora in grado di comunicare benea parole …
Quando si viaggia, sono inoltre adatti alimenti freschie ricchi di acqua (come frutta a cubetti già pronta preparata in vaschette) e cibi velocemente digeribili (quindi poveri di grassi), per non appesantire la digestione.
ESTATE: PICCOLI CONSIGLI PER UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE
Nella stagione calda la cosa più importante è assumere liquidi durante tutto l’arco della giornata, i bambini sudano molto e,come sottolineato sopra, si disidratano facilmente.
Col caldo i bambini potrebbero essere portati a consumare più bevande zuccherate che purtroppo non fanno bene per il loro elevato apporto di zuccheri semplici, apportano calorie “vuote” (cioè sono privi o quasi dei micronutrienti indispensabili per la nostra salute) Bisogna bere acqua. Leggermente fresca (non ghiacciata) anche quando ci si sente stanchi, spossati o sotto sforzo perché potrebbero essere anche questi dei segnali del corpo che richiede liquidi. Un’assunzione giornaliera adeguata di acqua è di circa1,600 litri al giorno per bambini 4-6 anni e 1,8litri per bambini 7-10 anni, questo fabbisogno stimato aumenta in caso di intensa sudorazione.
In estate i bambini tendono a svegliarsi più tardi la mattina, questo può portare a saltare la colazione. Tuttavia non bisognerebbe abbandonare l’abitudine alla prima colazione può essere sufficiente ritardarne un po’ l’orario.
Per un’ottima colazione possonobastare frutta fresca, anche in macedonia, e yogurt. Se si vuole renderla un po’ più “sostanziosa” dal punto di vista energetico, si possono aggiungere cereali integrali, in fiocchi o soffiati, oppure pane con marmellata, e una piccola porzione di frutta oleosa tipo mandorle, noci ecc.
belle macedonie da offrire come spuntino a tuo figlio ed ai suoi amici sempre giocando sui colori e sulle preparazioni (es. spiedini e ghiaccioli di frutta fatti in casa). In questo modo l’estate servirà a farlo avvicinare a queste pietanze… offrendo dei frullati di frutta, sempre graditi ai bambini».: offrire frutta e verdura di stagione. Ricche di sali minerali e vitamine antiossidanti (carotenoidi, vitamina C) Per gli spuntini di metà mattina e pomeriggio, preferite frutta, yogurt (al posto del latte mattutino) e piccoli panini “leggeri”: con pomodoro e ricotta per esempio.Merende più sostanziose, a base di pizza e focacce sono sconsigliabili per l’alto contenuto di sale e grassi, e inoltre levano l’appetito per i pasti principali. In più sono alimenti pesanti, lunghi da digerire, e se si vuole andare in acqua sentirsi lo stomaco pieno non è il massimo».
Ma quanto tempo deve passare tra la merenda e il bagno?«Dopo un panino o un gelato, meglio se alla frutta, il bambino può bagnarsi subito, avendo l’accortezza di entrare lentamente in acqua, evitando i tuffi improvvisi», risponde il pediatra.
Il caldo comporta una riduzione di appetito in tutte le età, che può essere più marcata nei bambini. Se il bimbo non ha famenon cadetenell’errore di nutrirlo con merendine e gelati tutto il giorno! Continuate a proporgli un pasto completo,ma senza forzarlo..
Per rendere il momento del pasto ancora più piacevole si possono invitare gli amichetti per creare un divertente clima di convivialità che stimoli a mangiare volentieri
Col caldo meglio scegliere cibi leggeri e poco grassi, che si digeriscono più in fretta,ed eliminare o ridurre i cibi elaborati, che contengono molti grassi e i fritti in generale.
Ottimale preparare contorni e pietanze, come primi o secondi, serviti ad una temperatura più bassa. L’alimentazione deve essere variata e ricca di cibi di stagione contanti ortaggi e verdure, anche sotto forma di insalatone variopinte, possibilmente presentati in in piatti grandi, su tavole “allegre” in cui il colore è abbondante (la propensione a privilegiare il canale visivo è molto spiccata nei bambini). Molto pratici sono i piatti unici freddi, come le insalate di pasta o di cereali in chicchi (orzo, farro, riso integrale, miglio, avena, ecc) preparate con verdure e con piccole quantità di alimenti proteici di origine vegetale o animale.
Ricordate che d’estate le tossinfezioni sono molto frequenti con il caldo, è consigliato consumare cibi freschi e possibilmente mangiatientro brevedalla preparazione, proprio per evitare che le alte temperature li facciano andar subito a male.
IL GELATO PUÒ ESSERE UNA BUONA MERENDA?
Il gelato è un alimento che contiene molti zuccheri semplici e, se consideriamo i gusti alle creme, anche tanti grassi saturi di origine animale o vegetale. Meglio prenderlo alla frutta, del tipo artigianale preparato in gelateria con frutta fresca.L’ideale, per soddisfare il gusto, è inserirlo qualche volta a settimana, come merenda, e per chi preferisce i gusti alle creme abbinare una o due palline (allo yogurt o fiordilatte o nocciola ecc.) accompagnate da una macedonia di frutta di stagione.
COME CONTEGGIARE LE CALORIE DA APPORTARE AD UN BAMBINO?
Il fabbisogno calorico di un bambino varia molto in base al peso e all’età, è possibile consultare anche tramite internet la tabella ufficiale dei LARN (livelli di assunzione raccomandati per i nutrienti).
Consiglio tuttavia di non soffermarsi sul conteggio delle calorie per pianificare un corretto menù per i bambini. La cosa migliore da fare è cercare di pianificare nell’arco della settimane corrette frequenze di consumo dei cibi (cioè quante volte mangiare quell’alimento), raccomandate dalle linee guida elaborate dai pediatri nutrizionisti, nelle quantità corrispondenti ad alle porzioni medie (vedi allegato*). Dovrebbero essere presente quotidianamente nella dieta corretta: verdura e frutta di stagione (almeno 5 porzioni in totale), olio extravergine d’oliva (2-4 porzioni), cereali integrali e derivati (riso integrale, orzo, farro, miglio, pane integrale, pasta, ecc.), frutta oleosa o semi oleosi (una piccola porzione), latticini freschi come yogurt o latte parzialmente scremato dopo i due anni di età (circa 1-2 porzioni al dì).
Dovrebbero essere presenti nella dieta corretta ogni settimana: almeno 3 porzioni di legumi, almeno 3 porzioni di pesce, circa 2 porzioni di uova, circa 2 porzioni di formaggi, 3 o 4 porzioni di carni magre.
*può essere di interesse inserire in allegato la tabella con le porzioni medie consigliate?